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Abbracciare i confini

Entrare nella “logica dello sconfinamento di Dio” è stato un po’ il motto degli Esercizi Spirituali che i ragazzi della Toscana e del GR Main Liguria-Toscana hanno vissuto a Lucca, nel weekend della prima domenica di Avvento. Questi tre giorni di Grazia sono incominciati con alcuni consigli che suor Carmen ha voluto regalarci: pendere dalle labbra di Dio e prestare l’orecchio alla Sua Parola. Solo con questi due atteggiamenti di fiducia verso il Padre possiamo vivere al meglio questi giorni di silenzio che nascono proprio per mettere al centro Dio e la Sua Parola. Le tre meditazioni che suor Carmen ci ha proposto hanno avuto come punto in comune il tema della proposta pastorale di quest’anno, colto con una sfumatura particolare sintetizzata nell’hashtag #abbracciareiconfini. Ci siamo lasciati guidare da tre personaggi: Maria, la donna cananea e il centurione Cornelio. In questi tre passi biblici abbiamo tre sconfinamenti del Signore. Con l’Annunciazione, il Padre sceglie di sconfinare nel quotidiano: squarcia i cieli e scende per abitare in mezzo a noi. Maria si interroga, ma non si impone, si affida alla volontà del Signore che sconfina nel suo cuore colmo di Grazia. Anche don Bosco e Madre Mazzarello hanno ricevuto delle annunciazioni. Anche noi nella nostra vita ne abbiamo ricevute, ma forse non sempre siamo stati in grado di riconoscere il Signore che ci cerca, che ci viene incontro. La donna cananea ci ricorda che Cristo è venuto per tutti, anche per quelli che, come lei, stanno ai confini. I discepoli questo non lo avevano capito. Spesso anche noi ci comportiamo come loro. Vediamo dei confini che riteniamo invalicabili, e dimentichiamo che Gesù è quella manna scesa dal cielo per tutta l’umanità. Il centurione Cornelio ci insegna che il confine può diventare il luogo dell’incontro tra le differenze. Dall’incontro tra Pietro e lui scaturisce una grande verità: la Grazia di Dio raggiunge chiunque sia pronto ad accoglierLo nel suo cuore e chiunque viva nella giustizia. Questo ci ha portato a ricordare tutte quelle persone che abbiamo incontrato e che, con la loro bellezza, ci hanno permesso di vedere il volto del Signore. Nella notte tra sabato e domenica abbiamo vissuto un’intensa Adorazione che ci ha permesso di portare davanti al Signore tutte le preghiere nate nei nostri cuori in questi giorni. Domenica mattina don Emanuele ha spezzato per noi la Parola della prima domenica di Avvento, dopo di che ci siamo salutati con una grande certezza: Ciascuno di noi è il preferito di Dio.


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