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Abitare la città - Formazione Giovani Lazio-Umbria

In ogni sfida, o abiti o scappi. Questa è una delle tante provocazioni, lasciate dal docente universitario Simone Budini, durante il primo incontro della formazione per giovani (lavoratori e universitari) al Sacro Cuore.

Il luogo non è stato frutto di una scelta casuale, ma rappresenta il nucleo della salesianità a Roma: don Bosco, infatti, nel 1887 celebrò proprio qui la Messa in cui visse, con pienezza, il suo celebre “sogno dei 9 anni” e con esso, quello della sua lunga missione terrena. Un ambiente così carico di significato ha permesso senz’altro di parlare di cittadinanza attiva in termini molto concreti, a partire dalle definizioni di "abitare", per domandarsi, in conclusione: dove voglio abitare?


Il termine “abitare” rimanda molto spesso a un’idea statica di risiedere, stare da qualche parte e non muoversi più da lì: come se tutto ciò che ci circondasse fosse sbagliato e noi fossimo l’unico elemento giusto che ha trovato il proprio posto, tanto che, quando non ci troviamo a nostro agio, la prima decisione che prendiamo è quella di andarcene e trovare un posto migliore. Ma se fosse proprio quello il nostro posto? Se ci fosse un MOTIVO per cui ci troviamo proprio in quel luogo e in quel preciso momento? Questi interrogativi necessitano un ribaltamento della prospettiva: e se la risposta non fosse di cambiare città, ma di cambiare la città?

Abitare è una chiamata che implica responsabilità, un mettersi in gioco a vivere, conoscere e amare la propria città, in quanto noi per primi siamo stati amati dalla nostra città, dalla nostra comunità che ci ha fornito tutto già prima che nascessimo!

Arrivato a questo punto, credi che sia finita qui? Che sia sufficiente leggere poche righe per portare un cambiamento? Eh no, questo è solo il primo passo! Quando senti che quello che stai facendo non ti smuove, non ti trasforma, significa che devi smettere di farlo e solo quando ti sentirai cresciuto e a posto con la coscienza, quello è il momento di cambiare, la tua città ti sta chiamando a fare la muta, come i serpenti.

Se hai notato che nella tua città ci sono cose che non funzionano o che a te non stanno bene, non aspettare che arrivi magicamente qualcun altro a risolvere la situazione, sii tu a portare il cambiamento!


E c’è ancora altro, se tutto questo ti fa paura, significa che ti sta toccando, che c’è qualcosa dentro di te che si sta smuovendo, e questo fa paura.

Per molti giovani immigrati che frequentano il Sacro Cuore, “abitare” acquista tutto un altro significato: per qualcuno significa trovare un posto nel mondo, per altri avere un posto dove stare, per altri ancora avere semplicemente dei documenti.


Se quello che hai letto ti ha interessato e sei curioso di trovare gli strumenti per essere cittadino attivo, non devi fare altro che presentarti venerdì 12 novembre alle 18:00 al Sacro Cuore, per il secondo incontro di: Io Abito la città.


“La libertà non è stare sopra un albero, non è un’invenzione… la libertà è partecipazione” .



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