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Insieme, per raggiungere tutti

"Bello l'incontro oggi, è andato bene! Si è fatto un po' tardi però, ci vediamo direttamente la settimana prossima?". "Sì, dai. Ciao!". Solito copione. E a quando il parlare insieme di come sta andando il gruppo, di come vediamo i nostri ragazzi? Eccolo, è il tema della giornata di formazione che gli animatori della Toscana il 3 Novembre hanno passato insieme a Firenze: è grazie ad un vero lavoro di squadra che possiamo riuscire ad arrivare davvero ad ogni ragazzo. Il nostro incontro è iniziato con una breve introduzione che ci ha portati all'ascolto della Parola; ci siamo seduti sull'erba del monte vicino al lago di Tiberiade per guardare ancora come il Signore moltiplicò pani e pesci rendendo partecipi di un suo miracolo i suoi apostoli e anche qualcuno di più: il ragazzo che offre il suo poco (che, poi, si sa come va a finire). Il Signore, anche oggi, nei nostri oratori, come in tutti i luoghi e attività della Chiesa, non ci lascia agire da soli, ci mette insieme, vicini gli uni agli altri. Ci dice: "vi metto insieme perché siate Uno". E per fortuna! Immaginate per assurdo una Chiesa, un oratorio, dove tutti fanno tutto da soli: papa, vescovi, sacerdoti, laici. Meglio non immaginare. Meglio andare per un attimo a Torino: all'oratorio di don Bosco, Michele Magone si sente a disagio, un animatore se ne accorge e gli parla. Solo grazie a lui poi, don Bosco riuscirà ad arrivare a Magone in modo mirato. Quanto spesso noi facciamo il "passa parola" di attenzioni da dare ai nostri ragazzi, da darci anche tra di noi? A Mornese, invece, Madre Mazzarello, che è ancora solo Maria Domenica, ci dà un buon esempio di umiltà: riceve tutti i voti per l'elezione come Madre Superiore tranne il suo, quando lo viene a sapere si vede cascare il mondo addosso e accetta il nuovo incarico con rassegnazione per obbedire alla volontà di tutte. Ci regala così una buona occasione per cacciare via da noi ogni presunzione di sentirci migliori di altri. Da una condivisione a gruppi ricaviamo due idee concrete da portare a casa: aumentare il clima di famiglia per favorire il confronto reciproco e aggiungere, alla fine di ogni incontro, un quarto d'ora per condividere le nostre impressioni sulle attività che facciamo e le attenzioni che ci sembra che i ragazzi richiedano. Dopo cena ci spostiamo in centro per arrivare, dopo la Galilea, dopo Torino, dopo Mornese, a Firenze. Un buon fiorentino ci accompagna e tappa per tappa scopriamo Giorgio La Pira. Scopriamo alla chiesa della Badia Fiorentina il suo impegno comunitario come animatore di una Messa per i poveri. A Palazzo Vecchio i suoi viaggi da sindaco per la pace e per il dialogo interreligioso. Alla chiesina di San Michelino la figura di don Bensi, guida spirituale della città: un tessuto sociale che diventa santo insieme. Dopo una sosta alla basilica della Santissima Annunziata, concludiamo davanti alla basilica di San Marco con una preghiera e facciamo ritorno a casa con un po' di energia in più per essere "buoni cristiani, onesti cittadini e futuri abitatori del cielo".


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