"Il Verbo si fece carne": Esercizi Spirituali MGS Toscana-Liguria
- pastoralegiovanile6
- 17 minuti fa
- Tempo di lettura: 3 min
Dal 28 al 30 novembre 2025, i giovani delle case MGS di Toscana e Liguria si sono riuniti presso il Convento Ospitale San Lorenzo di Pontremoli per gli Esercizi Spirituali d'Avvento. Sotto la guida di Don Marco Frecentese, il focus è stato sull'interiorità e la preparazione al Natale, imparando ad affrontare le ferite e a scegliere l'Amore di Dio.
Dal 28 al 30 novembre 2025 ci siamo ritrovati con le case MGS di Toscana e Liguria a Pontremoli, nel Convento Ospitale San Lorenzo dei frati Cappuccini, per svolgere gli Esercizi Spirituali d’Avvento, un'occasione importante per fermarsi e mettere in pausa la frenesia degli impegni quotidiani.
Il titolo, “Il Verbo si fece carne”, nascondeva un tema profondo: noi stessi.
Don Marco Frecentese ha impostato questi giorni lasciando la libertà di scegliere la propria tematica personale, avviando gli esercizi spirituali con l'obiettivo di capire su cosa della propria vita c'era bisogno di lavorare. Sotto la sua guida, abbiamo intrapreso un percorso di revisione all’interno della propria interiorità.
Il Percorso Spirituale: Le Cinque Tappe del Discernimento
Questo breve ma intenso viaggio può essere riassunto in cinque tappe fondamentali:
Ascoltare: Entrare dentro di noi.
Riconoscere: Individuare l’Amore e smascherare le illusioni.
Affrontare: Gestire le proprie ferite ponendole sotto la benedizione di Dio.
Adorare: Mettersi alla presenza del Signore.
Poter scegliere: Esercitare la libertà di seguire Cristo.
Tra silenzi meditativi, risate, momenti musicali e condivisioni collettive, il metodo suggerito da Don Marco ci ha permesso di vivere tre giorni di riflessione, utili per raddrizzare la propria vita e iniziare l’Avvento con la postura giusta.
Dal Rumore al Silenzio: L'Amore che Non si Guadagna
Un messaggio che ha risuonato particolarmente forte è stato: «Tu sei l’amato, il prescelto».
Sono arrivato agli Esercizi Spirituali con il cuore e la mente pieni di rumore, pensieri e ferite che credevo di controllare ma che stavano occupando troppo spazio. Questi Esercizi Spirituali hanno evidenziato quanto sia cruciale fermarsi: mi sono accorto che a volte si corre all’infinito senza mai fermarsi a respirare e a chiederci come stiamo. Invece, il silenzio e la meditazione sono fondamentali per riuscire ad entrare dentro noi stessi.
Viviamo in una società che illude, tenta e, come nota Don Marco, «viviamo in una società che sgomita, siamo costantemente in competizione con gli altri». Il mondo gode delle nostre fragilità, ci travolge e ci trascina sul fondo.
Abbracciare le Ferite e la Scelta di Zaccheo
Toccare il fondo, però, rappresenta un punto fondamentale: senza quella consapevolezza, non ci rendiamo conto di dove siamo e di cosa ci ha portato lì. È in quel momento che bisogna trovare il coraggio di abbracciare le nostre ferite, facendo del dolore un amico.
La chiave è la luce con cui guardiamo la sofferenza: spesso, mettiamo le nostre sofferenze sotto la luce della maledizione, ingigantendole. Dobbiamo invece allenarci ad affrontarle mettendole sotto la luce della benedizione, affidandole a Dio, come ha fatto Pietro.
Al termine, la domanda è stata: «Come possiamo tornare nel mondo?».
La risposta è arrivata dal Vangelo, attraverso l'incontro di Zaccheo con Gesù. Leggendolo, abbiamo compreso l'importanza di muoversi verso Dio, di andargli incontro, perché stando fermi ci chiudiamo e veniamo logorati dai pensieri negativi.
Gesù ci chiede solo di camminare, cercarlo e seguirlo.
La chiave di tutto è la nostra libertà: Essere padroni di sé stessi. Sta a noi, quindi, ricollocarci nel mondo, non più come parte di esso, ma come qualcuno che è stato inviato al suo interno, perché «io non appartengo a questo mondo, ma in quello che lo precede, dove l’Amore domina».








































Commenti