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Memorie dal campo Base

Dal 30 Giugno al 7 Luglio 2019, agli Altipiani di Arcinazzo, io, insieme a tanti altri ragazzi provenienti da altre realtà salesiane, abbiamo partecipato al Campo Base, il primo di tanti campi che ci porteranno a diventare (si spera!) animatori salesiani a tutti gli effetti. Premetto col dire che ero partito con pochissime aspettative, ero sicuro che mi sarei annoiato o che mi sarei trovato male, ma una volta arrivato lì, tutto è cambiato… appena arrivato mi sono sentito subito a mio agio, grazie soprattutto all'ottimo lavoro di accoglienza da parte dell’equipe, ho cominciato a stringere i primi rapporti, e già a partire dal quel momento, ho capito che non mi sarei più annoiato. Le giornate erano sempre molto piene ed intense, sveglia molto presto (a ritmo di musica ad alto volume!), preghiera per iniziare al meglio la giornata, colazione, momento di pulizia e preparazione dei vari ambienti, e poi subito addentrati nei vari momenti formativi che l’equipe aveva preparato per noi. Soffermandomi un attimo su questi momenti formativi, penso che tutti mi abbiano aiutato a capire cosa vuol dire essere animatore salesiano, a capire le varie dinamiche dell’animazione salesiana, a spingermi ad andare oltre le apparenze, a guardarmi dentro e capire, per poi metterla in pratica, la missione che il Signore mi ha assegnato. Subito dopo i momenti formativi e la Celebrazione Eucaristica (partecipazione facoltativa), vi era il momento del pranzo, ottima occasione per fare conoscenza con ragazzi di altre realtà, e poi, prima dei laboratori formativi del pomeriggio, c’era un momento libero per svagarsi un attimo e ricaricare le batterie in occasione del pomeriggio. Per quanto riguarda i laboratori del pomeriggio, questi davano degli ottimi consigli e tecniche su come mettere in pratica il nostro “essere animatore salesiano”, anche questi molto utili e interessanti. Uno dei laboratori che mi ha colpito maggiormente è stato quello sull'animazione missionaria perché mi ha aiutato a comprendere quanto noi siamo fortunati e non ce ne rendiamo conto, e che c’è bisogno di allargare le nostre prospettive, c’è bisogno di “andare oltre”. Dopo i vari laboratori, affrontati un tempo di studio e la formazione su cosa sia l’MGS e la sua struttura, si arrivava al momento della cena che anticipava uno dei momenti più belli del campo, ovvero la serata. Le serate erano sempre molto diverse l’una dall’altra, si facevano giochi notturni all’aperto, giochi di squadra basati sui vari talent-show, insomma, non ci si annoiava mai!

Uno dei momenti che più mi rimarranno impressi di questo primo campo è stato quello della camminata, grazie al quale ho avuto l’opportunità di conoscere tanti ragazzi di altre realtà. Nonostante la camminata fosse molto impegnativa, la fatica non si sentiva perché avevi qualcuno con cui confrontarti e scherzare, e penso che sia il massimo che si possa desiderare.

Penso che modo migliore per iniziare un lungo percorso di vita non ci possa essere. Sono stati giorni fantastici nei quali si è creato un forte legame tra tutti noi, e l’ultimo giorno ne è stato la prova… spero di poter continuare fino in fondo questa mia esperienza, perché… se questo è l’antipasto, non vedo l’ora che arrivino le altre portate!

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